di Ludovica Schiaroli
Nel Parc del Garraf, sito di replicazione del progetto #Stonewalls4life, per capire similitudini e differenze di due territori (Manarola nel Cinque Terre e Can Grau in Catalogna) e come sia possibile l’adattamento ai #cambiamenticlimatici grazie ai #muri a secco.
Nel video viene raccontato il progetto intervistando alcuni dei soggetti che dall’inizio ne sono parte attiva. Andrea Vigo, ricercatore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Genova, spiega l’importanza di effettuare l’analisi geologica e geomorfologia al fine di mappare le caratteristiche geologiche e le forme del terreno nel sito pilota, e come l’obiettivo sia quello di identificare, nel Parc del Garraf, nello specifico a Can Grau, il sito più adatto per la replicazione del progetto.
Santiago Llacuna, direttore del Parc del Garraf, spiega quelle che sono le caratteristiche e la storia di questo parco in Catalogna che è stato scelto come sito di replicazione del progetto. «Questo era un paesaggio ostile – racconta – dove nel XVII secolo molte aree vennero bonificate costruendo muri a secco, terrazzando il terreno per piantare la vite. Nel XIX secolo con l’arrivo della fillossera le vigne scomparvero e al loro posto furono rimpiantati dei pini. Questo ha fatto sì che il rischio incendio aumentasse e nel 1982 e nel 1994 due incendi devastarono parte del Parco.
Per questo il progetto Stonewalls4life è così importante: può aiutarci a rispondere in modo efficace ai cambiamenti climatici.
Un territorio bello e fragile sembra dire Emilio Valbuena, biologo del Parc del Garraf mentre mostra i muri a secco che lo circondano. Molti sono abbandonati, in alcuni casi deteriorati. «A differenza delle Cinque Terre, qui il problema non è l’acqua ma il fuoco». Ribadendo quanto detto dal direttore.
«Un’altra differenza con le Cinque Terre – aggiunge – è l’uso del bestiame per mantenere il paesaggio e per far fronte agli incendi boschivi».
Un altro riferimento da un punto di vista scientifico è l’Institut d’Estudis Penedesencs, l’istituto di studi della pietra a secco, che come racconta Adrien Gullen ha fatto ricerche per creare una data base utile a capire le caratteristiche dei muri a secco del Can Grau. «Quello che stiamo cercando di capire è se l’antica funzione dei muri, che era quella di delimitare i territori e convogliare le acque, può essere adattata ai problemi attuali causati dall’abbandono e dall’erosione. Stiamo analizzando possibili alternative di adattamento alle sfide imposte dai cambiamenti climatici».
Anche nel sito di replicazione i lavori procedono.
«Fondamentale è il passaggio di conoscenza, i dati, la sperimentazione di quanto sta avvenendo nelle Cinque Terre» aggiunge Patricia Varona Prellezo, voce narrante nel video e referente del progetto nel Parc del Garraf.
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